SENTIERO 01 | L’UOMO CHE ERA E L’UOMO CHE VERRA’

Un percorso suggestivo, ricco di storia, paesaggi incantevoli, panorami a perdita d’occhio sulla valle del Lavino, monumenti dell’uomo e della natura. Si incontrano infatti case padronali del ‘700, ulivi millenari e querce secolari, boschi e castagneti che sono un inno alla meraviglia della natura. In questa zona sono state girate scene del pluripremiato film del 2009 “L’uomo che verrà” di Giorgio Diritti, ambientato nel 1944.
  • Dislivello in salita
    325 m
  • Lunghezza
    9 km
  • Difficoltà a piedi
    Facile
  • Difficoltà in bici
    Medio

INFORMAZIONI SULL'ITINERARIO

ATTENZIONE: IN MTB PERCORRERE IL SENTIERO IN SENSO CONTRARIO, IN DIREZIONE OCA.

Dal comodo parcheggio in località Colombara, all'intersezione di Via Marche con Via Lavino, si attraversa il guado sul torrente Lavino e si prosegue lungo Via Marche per circa 350 metri, per poi prendere la strada bianca che sale sulla destra (sentiero CAI 213). Si prosegue a sinistra imboccando un lungo tratto suggestivo di strada storica, ora sentiero, che attraversa boschi e castagneti e conduce alla casa torre medievale de La Guarda, parzialmente diroccata.

Subito a sinistra si possono ammirare gli ulivi che formano la ceppaia millenaria, raro esemplare monumentale di questa varietà di albero. Poco più avanti si trovano alcuni esemplari di querce secolari; si sale poi nuovamente per circa seicento metri, sempre immersi nel bosco, fino a giungere sulla strada bianca in prossimità del podere La Serra.

Qui si prosegue sulla destra lungo Via Arsenio Beghelli per poco più di un chilometro; si giunge quindi alla chiesa di San Chierlo, godendo di bei paesaggi che sono stati anche il set di parte delle scene del film “L'uomo che verrà”.

Imboccando Via San Chierlo sulla destra, un breve tratto di strada asfaltata conduce fino alla località Il Poggio dove si lascia Via San Chierlo per cominciare a scendere lungo il sentiero sterrato CAI 213; qui, in prossimità di Rovere, casa padronale tipica delle tenute del '700, si prosegue lungo il sentiero CAI 209. Si continua a scendere fino all'ultimo tratto con fondo molto accidentato, che richiede attenzione e prudenza, prima di incontrare Via Lavino, che si percorre a destra lungo la strada principale fino a raggiungere il punto di partenza (2,5 chilometri); lungo questo percorso si incontra la chiesa di chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista a Monte San Giovanni, datata 1891, che conserva un organo tra i più antichi di Europa, costruito nel 1578.

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La voce narrante è a cura di M.Grazia Ghetti attore della compagnia "Gaia" .
Traduzione e voce narrante in inglese a cura della scuola "Elizabeth Westbury".